Dopo settimane di astinenza da trekking, tra maledette zone arancioni e impegni di lavoro, sono finalmente tornato a camminare! Mi mancava andar per monti, lo ammetto: avevo proprio bisogno di fare una bella escursione per poi raccontarvela. Per la prima camminata “seria” del 2021 ho deciso di portarvi con me lungo l’escursione Pegli-Monte Penello in Liguria. Essendo di Pegli, non potevo non parlarvi di questo itinerario a “pochi passi” da casa mia. Un po’ perchè sono affezionato ai luoghi dove vivo e un po’ perchè credo sia un’escursione molto suggestiva che ogni genovese dovrebbe fare almeno una volta.
In realtà si tratta di un’escursione già molto apprezzata dai genovesi per la sua vista mozzafiato sulla Liguria, per la capacità di unire mari e monti, bellezza e storia. Tutto questo in una camminata di circa 8 chilometri perfetta per la primavera e l’autunno, con un dislivello di poco meno di 1000 metri e della durata di poco più di 3 ore. Come avrete capito, la difficoltà dell’itinerario (indicato come escursionistico) sta proprio nel suo dislivello: assicuratevi di partire ben equipaggiati e di portare con voi i bastoncini da trekking. Questo il link per visualizzare il percorso verso Monte Penello su Google Maps.
Una volta arrivati in cima al Monte Penello, vi attende il Bivacco Arnaldo Bellani e alcune curiosità. Se arrivati a Monte Penello avete ancora energia, potete anche proseguire e arrivare, in circa mezz’oretta, a Punta Martin, altra meta ambitissima del Ponente genovese. Ma di Punta Martin ve ne parlerò un’altra volta: ora vediamo cosa ci aspetta in questa escursione Pegli-Monte Penello. Pronti?
Escursione Pegli-Monte Penello: il percorso
L’escursione verso Monte Penello parte nei pressi del Parco Avventura di Pegli: lasciate la macchina nel parcheggio vicino al Parco, poi tornate leggermente indietro e prendete Salita Superiore Rapalli, una strada asfaltata sulla destra con indicazione “Punta Martin” scritta in rosso. Passate poi una vecchia sbarra e continuate sullo sterrato fino ad arrivare all’EcoVillaggio Les Maquis.
Qui prendete un piccolo sentiero in salita sulla sinistra che vi porterà nei pressi di due grandi vasche per la raccolta dell’acqua. Subito dopo le vasche prendete il sentiero a destra. Questo, dopo due bivi ai quali dovrete girare a destra, vi porterà a Cian de Figge, (piano delle ragazze in genovese), dove troverete tavoli e panche.

Da Cian de Figge, proseguite lungo la mulattiera segnalata da un rombo rosso vuoto che piega a sinistra. Più avanti, lasciate a sinistra il sentiero segnalato con un quadrato rosso pieno, diretto alla Baiarda, per proseguire sul sentiero di destra che si unisce a una mulattiera ex-militare.

Superati due tornanti si lascia a destra la diramazione segnalata con tre punti rossi che porta a Punta del Corno. Si prosegue in salita lungo una mulattiera accidentata, poi si devia a destra lungo un sentiero che sale e porta ad un boschetto di pini. Qui troverete un’area picnic, alcuni cartelli con la scritta “Parco Urbano di Punta Martin” e la sorgente detta Fontanin da Scaggia (quota 915). Avete sete? Qui l’acqua è potabile.

Proseguite ai piedi di Bric Fontanabuona, passando accanto ad una caratteristica “baracca de pria” e incontrando il sentiero segnalato con tre pallini rossi, proveniente dalla Baiarda. Attraversate ora un altopiano erboso e in pochi minuti raggiungerete la cima del Monte Penello (995 metri), dove ad attendervi ci sarà il Bivacco Arnaldo Bellani.

In cima a Monte Penello, tra curiosità e storia
Se sono stato troppo frettoloso nello spiegarvi come arrivare a Monte Penello (dai vi ho anche condiviso il percorso con Google Maps, che volete di più??) è perchè non vedevo l’ora di raccontarvi quello che si può ammirare una volta arrivati in cima. È qui infatti che l’escursione unisce panorami mozzafiato a curiosità e storia. La prima particolarità la potete trovare una volta arrivati ai piedi di Bric Fontanabuona: una costruzione in pietra (non è l’unica) che, nella sua forma, ricorda un igloo eschimese…

Queste costruzioni si chiamano “Baracche de Pria” (Baracche di Pietra, in genovese): sono costruzioni in pietra a secco, per lo più a pianta circolare, un tempo usate come riparo da pastori e falciatori. Tipiche di molte aree rurali della Liguria, lungo la regione vengono anche chiamate con nomi differenti: a ponente, ad esempio, sono soprannominate “caselle”. Un tempo, queste baracche erano utilizzate come riparo per i pastori che salivano quassù per lo sfalcio del fieno.
In cima a Monte Penello, ecco il bivacco Arnaldo Bellani circondato da alcune panchine ricavate da vecchi sci. Il bivacco è un riparo di emergenza: al suo interno trovate un tavolo, delle panche e una stufa, che vi consentiranno di riposare e trovare riparo in caso di maltempo e stanchezza. Il bivacco, prima in condizioni di degrado, è stato ristrutturato dalla Sottosezione CAI – ULE di Sestri Ponente e inaugurato nel 2015. E sapete cos’era il Bivacco Bellani prima che fosse un bivacco? Era un’ex polveriera tedesca.
Altre curiosità si trovano intorno al Bivacco Bellani. Non distante dalla struttura noterete alcuni ruderi in pietra: è ciò che rimane delle installazioni militari della Seconda Guerra Mondiale.

A pochi passi dalle ex installazioni militari, troverete un’antica ghiacciaia per la raccolta e la conservazione della neve nei pressi della cima. E se tutto questo non vi basta, guardatevi attorno per ammirare un panorama affacciato sulla Liguria, da Portofino alle Alpi. Sulla cima di Monte Penello vi attende anche una rosa dei venti, sulla quale sono riportate le direzioni delle principali cime dell’Appennino e delle Alpi. Io ogni volta ci perdo ore dietro alle rose dei venti: mi piace l’idea di riuscire a identificare ogni vetta e ogni particolarità del territorio e, perchè no, di trovare nuove mete per i prossimi viaggi a piedi.