Mi capita raramente di essere felice e impaurito allo stesso tempo in un’escursione. O sei uno o sei l’altro, giusto? Oggi vi racconto di una di quelle poche volte in cui ho provato entrambe le emozioni nello stesso momento, quando in una bellissima giornata di settembre sono partito per l’escursione San Rocco di Camogli-San Fruttuoso, in Liguria. L’avete mai fatta? Se manca alla vostra collezione di camminate, ve la straconsiglio: è senza dubbio una delle escursioni più panoramiche e suggestive del Parco Naturale Regionale di Portofino, se non la più bella. Lungo il sentiero potrete ammirare anche la bellissima Cala dell’Oro, avvolta da miti e leggende.
Vi ho preparato il percorso dell’escursione Camogli-San Fruttuoso su Google Maps. I tempi di percorrenza dell’escursione si aggirano intorno alle 3 ore, per un dislivello complessivo di poco più di 1000 metri. Il tutto per circa 5 chilometri di percorso. Vi consiglio la camminata nei mesi tra maggio e settembre, evitate assolutamente la pioggia e se possibile le giornate troppo calde.
L’escursione vale ogni passo, ma è abbastanza tosta per diversi tratti, tanto da aver messo alla prova anche me. Vi ricordate quando nell’articolo in cui vi spiegavo come superare la paura delle altezze in montagna vi dicevo che ancora oggi a volte soffro di vertigini? Ecco, la difficoltà di questa escursione sta proprio in alcuni tratti di sentiero esposto, in cui per procedere dovrete fare affidamento alle catene della ferrata. Tuttavia, prestando molta attenzione e con un buon paio di scarpe da trekking l’escursione è fattibile (ma solo per Escursionisti Esperti). Ultima info: portate con voi molta acqua nello zaino, lungo il sentiero non sono presenti fontanelle e rubinetti. Ora però non fatevi intimorire: zaino in spalla, si parte per un’escursione che sicuramente vi rimarrà negli occhi e nel cuore.
Escursione San Rocco di Camogli-San Fruttuoso: il percorso fino al Passo del Bacio (per tutti)
Il percorso dell’escursione parte in prossimità della Chiesa di San Rocco di Camogli (potete lasciare la macchina a lato della strada alberata che porta alla chiesa). Dal sagrato della chiesa, prendete la strada che si affaccia sul mare seguendo il segnavia di due pallini rossi pieni. L’itinerario conduce, dopo aver oltrepassato una scalinata che scende a Punta Chiappa, alla località di Mortola.

Superate le ultime abitazioni, la strada lascia il posto al sentiero vero e proprio, che si inoltra nel bosco e arriva poi in località Fornelli. Dalla chiesa di San Rocco a Fornelli i tempi di percorrenza sono di circa 30 minuti. Al bivio di Fornelli, ignorate il sentiero che sale sulla sinistra e porta a Pietre Strette. Continuate invece dritti.

Dopo un tratto in falso piano seguono alcuni saliscendi su scalini di roccia irregolari ma facilmente percorribili che, abbandonando l’ombra del bosco, si affacciano su Punta Chiappa e Camogli. Continuate a seguire i due pallini rossi pieni e in circa 20 minuti da Fornelli sarete arrivati nella località nota come Batterie, che ospita il Centro Visite Silvio Somazzi, nato per valorizzare i resti dei manufatti bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Continuate dritti ignorando la strada sulla destra che riscende a Punta Chiappa e in pochi minuti sarete di fronte ad un altro bivio: qui continuate dritti, ignorando il sentiero sulla sinistra che porterebbe a Semaforo Nuovo (ve lo ricordate il mio articolo sull’escursione Portofino Vetta-Semaforo Nuovo?). Alla meta manca circa 1 ora e 45 minuti.

Dopo pochi minuti arriverete al Passo del Bacio, un luogo avvolto dal mistero e dalle leggende: il nome del passo deriva da una leggenda secondo cui due giovani innamorati, per non separarsi come avrebbero voluto le famiglie, morirono lanciandosi insieme in questo punto, dopo l’ultimo bacio.
Percorso dal Passo del Bacio a San Fruttuoso (per Escursionisti Esperti)
Verità o leggenda quella del Passo del Bacio? Chissà, quello che è certo è che da adesso comincia la parte più dura, “pericolosa” e panoramica dell’escursione, adatta solo ad escursionisti esperti: molti tratti del sentiero sono esposti ed è possibile superarli grazie al solo aiuto di alcune catene assicurate alla roccia. Per questo vi ho consigliato di evitare assolutamente le giornate di pioggia o comunque umide, guardate un po’ che roba:

Nulla di invalicabile però: basta un paio di scarpe da trekking adatte, niente bastoncini da trekking (chiudeteli e metteteli nello zaino) e molta attenzione. È proprio qui che io mi sono sentito felice e impaurito allo stesso tempo, perchè il timore delle altezze era costantemente ripagato con una vista mozzafiato sulla caratteristica Cala dell’Oro e Punta Torretta.

Il sentiero poi prosegue, stretto e sconnesso, con saliscendi su gradini di roccia, fino all’attraversamento di un ruscello in secca. Qui proseguire sul sentiero che sale. La salita vi risulterà probabilmente molto ripida e faticosa: il primo tratto sarà molto soleggiato, poi si inoltra nel bosco e raggiungere, in circa 40 minuti, la vetta in prossimità di Punta Torretta (accessibile solo con le visite guidate del parco).
La parte peggiore dell’escursione è andata, da adesso in poi la strada è tutta in discesa (letteralmente). L’ultima parte del percorso si sviluppa in mezzo ad alberi secolari e termina proprio all’imbarcadero di San Fruttuoso di Camogli. Di fronte a voi vi aspetterà lei: la meravigliosa Abbazia di San Fruttuoso.

Il ritorno… in battello!
“E ora? Come torno indietro?”. Con il battello, ovviamente. Potreste anche fare tutto il percorso a ritroso, tuttavia mi sento di sconsigliarvelo: sarete stanchi e non sarebbe saggio rifare i tratti di ferrata con le gambe stanche. Meglio prendere il battello: vi attende proprio di fronte all’Abbazia e vi porta in poco tempo nel caratteristico borgo di Camogli. Qui potete consultare orari e prezzi del battello da San Fruttuoso a Camogli.

Una volta arrivati a Camogli, attraversate tutta la passeggiata e inoltratevi all’interno del borgo. Il sentiero per San Rocco (dove con molta probabilità vi attende la macchina) comincia in via San Bartolomeo, un vialetto in fondo al parcheggio che, superata la Caserma dei Carabinieri, prosegue costeggiando il torrente Gentile. La mulattiera, costituita principalmente da scalini, sale e si snoda tra uliveti, villette e case rurali. L’ultima rampa di scale sbuca tra le case colorate sotto al sagrato della Chiesa di San Rocco, dove la vostra escursione Camogli-San Fruttuoso ha avuto inizio.
ciao, conosco bene la zona, sono di Genova,bellissime escursioni al monte di Portofino…
Non mi tornano i dislivelli, se torni alla macchina salita e discesa devono essere della stessa misura, anche navigando con battello…1000 di salita sono troppi e 1300 in discesa dovresti scendere 2 volte al mare da Portofino vetta
Ciao Giorgio! Guarda, sinceramente anche io ero stranito da questa cosa. Sembravano anche a me troppi, ma in realtà secondo me ci stanno. Il dislivello complessivo di più di 1000 metri, come specificato anche su altri siti e sullo stesso sito del Parco di Portofino, secondo me è giustificato dai continui sali-scendi lungo il percorso. Sono davvero tanti! Ad ogni modo hai fatto bene a puntualizzare, mi informerò ancora meglio per vedere di essere più preciso possibile!