Ci sono escursioni apparentemente normali sulla carta (o meglio sulla cartina), ma che si rivelano sorprendenti una volta intrapreso il sentiero e arrivati in cima. Una di queste è senza dubbio l’escursione sul Monte Treggin. Una camminata semplice sulle alture alle spalle di Sestri Levante in Liguria, senza dubbio adatta un po’ a tutti. Agli occhi di molti quasi scontata, ma che rivela (in giornate di cielo sereno) un paesaggio vario e suggestivo. Insomma, straconsigliata. L’escursione che ho fatto comprende un itinerario ad anello che parte e si conclude in località Bargone, nel comune di Casarza Ligure.
Per darvi un’idea della facilità del percorso, ecco qualche dato: l’escursione è lunga poco più di 10 chilometri e i tempi di percorrenza si aggirano intorno alle 5 ore (a cui aggiungere eventuali pause). Il dislivello non spaventa, dal momento che è di poco più di 700 metri in salita e in discesa. Cliccando sul link potete scoprire il percorso GPS dell’anello del Monte Treggin. L’unico tratto dell’escursione al quale fare più attenzione è quello poco dopo la vetta del Monte Treggin (870 metri s.l.m.), che scende fra rocce e porta ai piedi del vicino Monte Roccagrande (970 metri s.l.m.). Per questo motivo il sentiero è classificato come E fino al Monte Treggin ed EE per il tratto che scende dal monte.
Ma più che perdermi in dati e sigle, è meglio farvi vedere cosa vi attende lungo l’escursione e darvi qualche indicazione. Pronti? Si parte!
Escursione sul Monte Treggin: l’itinerario
Per partire a piedi da Bargone, prima dovrete raggiungere Bargone in macchina. Uscite a Sestri Levante e poi salite a Casarza. Proseguite in direzione del Colle di Velva fino a Bargonasco, dove andrete a sinistra lungo la stradina che porta a Bargone. Dalla piazza di Bargone (dove potete lasciare l’auto), noterete l’inizio del sentiero (segnalato dalla FIE): una piccola strada cementata che riporta il segnavia di una X rossa. Un cartello vi segnala che, seguendo quel simbolo, raggiungerete Monte Treggin.

All’inizio il sentiero, abbastanza ripido, passa tra radure e boscaglia. Poi si fa più dolce e porta in breve tempo al Colle dell’Incisa. Qui trovate il primo bivio, facilmente affrontabile seguendo sempre la X rossa: in questo caso dovrete andare a destra.

Salirete nuovamente tra zone rocciose e arbusti, raggiungendo un ripiano ai piedi delle ultime placche rocciose: qui non potrete non rimanere affascinati dal panorama sulla vostra destra. Il segnavia vi porterà poi su una cresta rocciosa, caratterizzata da rocce di colore rosso.

Le rocce rosse sanciscono l’inizio dell’ultimo tratto prima della vetta. Ancora un piccolo sforzo seguendo sempre la X rossa e senza che ve ne accorgiate sarete arrivati sulla cima di Monte Treggin, dalla quale (nelle giornate dal cielo limpido) potrete scorgere addirittura la Corsica e le isole dell’arcipelago toscano.

Una volta arrivati su Monte Treggin, inizia per voi un tratto di percorso più impegnativo lungo creste rocciose in discesa. Alcuni passaggi sono leggermente esposti e dunque più tosti per chi soffre di vertigini. Ma tranquilli, niente di insuperabile (leggete qui come vincere la paura del vuoto e le vertigini durante le escursioni). Terminato questo tratto più impegnativo, riprenderete un sentiero che taglia in discesa, entra nel bosco e porta al Passo della Roccagrande. Qui salite dritti lungo il crinale boscoso per raggiunge la strada sterrata che proviene dall’agriturismo Le Sorgenti del Gromolo. Seguitela piegando verso destra.
Poco più avanti troverete sulla sinistra una deviazione in salita per il Rifugio Treggin Roccagrande (850 m). La struttura, gestita dai proprietari dell’agriturismo Le Sorgenti del Gromolo, è dotata di 25 posti letto, acqua calda, energia elettrica, riscaldamento a legna e bagni. Ovviamente per potervi pernottare occorre prenotare (il numero da chiamare è 389 0066579). Se non avete intenzione di fermarvi al rifugio, allora procedete invece sulla destra. Più avanti potrete, se avete ancora tanta energia, prendere la deviazione sulla destra per salire anche a Monte Roccagrande, altrimenti proseguite dritti.
Percorrerete una strada sterrata lunga circa 2 chilometri e mezzo, lungo la quale sulla destra il vostro sguardo sarà catturato dal Lago preistorico di Bargone, uno stagno nato a seguito di fenomeni franosi. Nelle acque nello stagno si trovano molte specie rare di anfibi come la rana greca, l’ululone e altri tritoni: proprio per questo, lo stagno è riserva protetta. Lungo questa sterrata il segnavia cambia e dovrete seguire i tre pallini rossi pieni che formano un triangolo, fino a raggiungere il Passo del Bocco di Bargone.

Una volta arrivati a Passo del Bocco, si scende verso Bargone intraprendendo un sentiero sulla destra che riporta il segnavia di un triangolo rosso pieno.

Occhio a questa ultima parte di itinerario: a tratti il segnavia risulta essere molto scolorito e dovrete aguzzare bene la vista per seguire il sentiero giusto. Tra simboli dalla vernice più fresca e simboli decisamente datati, il sentiero vi porterà su uno sterrato: seguitelo in discesa per poco più di 2 chilometri per ritornare, tra tornanti e piccole abitazioni, alla piazza di Bargone.
Bella escursione, non trovate? Provatela in una bella giornata di sole (magari non in piena estate) e sono sicuro che non ve ne pentirete.