A Ca’ Malanca, agglomerato rurale in quel di Brisighella a Ravenna, dove sorge il Centro di Documentazione della Resistenza, è stato inaugurato un nuovo bivacco per gli escursionisti. La notizia è importante almeno per due motivi. Il primo perchè si tratta di un nuovo punto di riferimento per gli escursionisti che avranno la possibilità di scoprire Brisighella, uno dei borghi più belli d’Italia. E poi perchè il nuovo bivacco a Brisighella combina la memoria delle lotte partigiane alla bellezza del vivere all’aria aperta e dell’escursionismo. Brisighella è infatti uno dei luoghi della Resistenza in Emilia Romagna: in luoghi come Ca’ Malanca, nell’ottobre del 1944 si fermò la 36esima brigata Garibaldi, costituita da due battaglioni per un totale di circa 700 uomini. Dal 10 al 12 ottobre ebbe luogo la battaglia tra i gruppi di partigiani e l’esercito tedesco.
Ma torniamo al nuovo bivacco per escursioni sti di Brisighella: si tratta di fatto di un ex deposito attrezzi adibito a ricovero di emergenza, in gestione autonoma da parte di chi ne vuole fruire. Sarà quindi sempre aperto e accessibile a coloro che si trovano in zona e necessitano di un riparo. La struttura dispone di 4 posti letto ed è priva di acqua e servizi igienici, che si possono trovare solo nella foresteria del museo quando questo è aperto (negli ultimi anni nei giorni festivi dell’estate). L’edificio in sasso, recuperato con tecniche in uso nella prima metà del secolo scorso, è compreso nell’agglomerato rurale di Ca’ Malanca. L’intervento, a cura dell’Unione Faentina con un contributo regionale, ha coinvolto anche il rifacimento del tetto della vicina foresteria.
C’è però anche un terzo motivo per cui l’inaugurazione a Brisighella di un nuovo bivacco per escursionisti è una notizia importante. Si tratta della prima struttura di questo tipo nell’Appennino faentino e può essere intesa anche come tappa sul sentiero 505 del Cai. Non solo: può fungere anche come stazione sul Cammino di Dante, da Ravenna a Firenze.
Già che ci siamo, buttuiamoci anche un quarto motivo per cui essere felici di questa apertura. Le colline di questo meraviglioso territorio sono piene di vecchi capanni attrezzi, case semi diroccate e costruzioni abbandonate. L’apertura del nuovo bivacco a Brisighella può essere l’inizio di una rete di ripari sparsi che potrebbe essere di assoluta utilità per i praticanti del trekking.
Foto: Antonio Zambrini/Facebook