Heylà amici e amiche erranti! Avete già letto il mio articolo sulla visita a Bertinoro? Se sì, avrete senz’altro notato come un piccolo borgo abbia da insegnare molto a chi ancora pensa che le dimensioni facciano la differenza. Bertinoro è un piccolo comune di quasi 11mila abitanti, molti meno rispetto a Forlì (che ne ha quasi 118mila) ed enormemente meno di Bologna. Ma nella botte piccola, c’è il vino buono. E non è una frase detta a caso, dal momento che Bertinoro è conosciuta da sempre come la “città del vino”. Ho visitato Bertinoro e ne sono rimasto affascinato soprattutto per tante piccole grandi storie che è in grado di raccontare, come quella della Colonna degli Anelli di Bertinoro. Facciamo così: visto che nel Cappellino Errante c’è una sezione che si intitola “I racconti del cappellino”, vi racconto per bene la sua storia.
Se siete in visita a Bertinoro non potete non notarla: la trovate in Piazza della Libertà, la piazza famosa in Italia per essere un vero e proprio “balcone della Romagna”. Accanto alla colonna, impossibile non vederlo, c’è Palazzo Ordelaffi e la sua torre dell’orologio. Non vi aspettate chissà quale colonna, di dimensioni gigantesche, anzi. È molto piccola, ma la storia che racchiude va oltre la sua dimensione. Ma non perdiamoci in chiacchiere: ecco la storia della Colonna degli Anelli di Bertinoro…
La Colonna degli Anelli di Bertinoro: ecco la sua storia
La colonna dell’ospitalità, anche conosciuta come “Colonna degli Anelli”, è di fatto il simbolo dell’antico costume dell’ospitalità di Bertinoro. Le prime notizie di questa colonna risalgono al XIV canto del Purgatorio della Divina Commedia, dove Dante incontra Guido del Duca. Giudice a Bertinoro dal 1202 al 1218, insieme all’amico del cuore Arrigo Mainardi, fece costruire una colonna per porre un freno alle dispute che sorgevano fra le famiglie nobili del tempo. Ogni famiglia incastonava un proprio anello alla colonna, per un totale di 12 anelli: così i forestieri, legando il proprio cavallo a uno degli anelli, diventavano ospiti non solo della famiglia ma di tutta la comunità.
La colonna è stata rimossa a seguito di lavori su Piazza della Libertà e poi ricollocata al suo posto il 5 settembre 1926, con un basamento in sasso sammarinese come omaggio dell’antica terra della Libertà all’antica terra dell’Ospitalità. Ed è proprio dal 1926 che, ogni prima domenica di settembre, si rinnova il Rito dell’Ospitalità all’interno di una grande manifestazione.
Immagine di copertina: visitbertinoro.it