Avete già letto il mio articolo sull’escursione al Monte Treggin? Si tratta di un itinerario panoramico ad anello che parte e si conclude in località Bargone, nel comune di Casarza Ligure in Liguria. Oltre a proporre stupendi panorami, la camminata apre lo sguardo dell’escursionista sul Lago preistorico di Bargone. A prima vista può sembrare un semplice stagno (e infatti è conosciuto anche come Stagno della Roccagrande) ma basta informarsi un po’ (io ad esempio ho trovato molte informazioni grazie a Fandom) per capire che in realtà questo lago è molto di più: uno scrigno di storia e di specie protette. Non a caso lo specchio d’acqua è stato inserito tra le riserve protette della Liguria.
Dal momento che ne precedente articolo ho solo avuto modo di accennare al lago, in questo articolo voglio raccontarvelo meglio. Pronti a tuffarvi (solo metaforicamente) nelle curiosità del Lago di Bargone?
Alla scoperta del Lago preistorico di Bargone
Il Lago di Bargone si trova nell’alta valle del Torrente Petronio, alle spalle di Sestri Levante, nel comune di Casarza Ligure. È una delle poche zone umide naturali sul versante marittimo dell’Appennino Ligure, formatasi a seguito di fenomeni glaciali. Lo stagno si trova in una conca incavata sulla testata del vallone del Torrente Bargonasco, uno dei principali affluenti del Petronio. L’area del Lago di Bargone è sempre allagata e occupa poco meno di metà della conca. Il Lago di Bargone, nonostante la sua poca profondità, non si prosciuga mai grazie all’apporto costante di sorgenti perenni.
Il Lago di Bargone è stato identificato come area protetta grazie alla presenza di specie protette, che trovano in questo stagno il loro habitat naturale. Tra la flora del Lago, sono da menzionare giunchi, ciperacee e graminacee. Dal punto di vista della fauna invece si trovano varie specie di anfibi come la rana appenninica, rana agile, rana verde maggiore, ululone dal ventre giallo, raganella comune, tritone crestato e tritone alpestre. Non mancano libellule, coleotteri acquatici e anche la natrice dal collare. Il lago conta inoltre 70 specie di uccelli, sia stanziali che migratori.
Ma sono gli studi archeologici e palinologici ad aver mostrato gli aspetti più curiosi dello specchio d’acqua. Negli anni Settanta l’area del Lago di Bargone è stata oggetto di studi archeologici da parte degli studiosi Osvaldo Baffico e Augusto Nebiacolombo. Tali studi hanno portato alla luce diversi manufatti litici, attribuibili al periodo dal Paleolitico (circa 100mila anni fa) all’Età del Bronzo (1700 a.C.): sono state ritrovate piccole schegge di diaspro, frecce e resti di ceramiche.
La Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria, in collaborazione con l’Istituto di Archeologia dell’Università di Londra e il Dipartimento di Geografia dell’Holloway College, ha poi condotto studi sui sedimenti torbosi del Lago preistorico di Bargone. Questi studi hanno rivelato che il Lago di Bargone ha il deposito torboso più antico della Liguria orientale nell’ambito del Postglaciale, risalente a circa 10mila anni fa.