Un escursionista sa che non è delle grandi cose che bisogna aver paura. Non delle montagne più alte, non delle salite più ripide. E no, nemmeno di lupi e orsi. Spesso sono le piccole cose a essere le più pericolose. Un esempio? Prendete le zecche: piccole, silenziose e bastarde per natura, non c’è trekker che non ne sia intimorito. In effetti, è difficile accorgersi di una puntura di zecca mentre si cammina ed è proprio questo a impaurirci. E purtroppo non è così difficile essere la preda preferita di una zecca mentre camminiamo nella natura. Da qui nascono tutte le classiche domande sulle zecche: come toglierle dopo una camminata? Come riconoscerle ed evitarle?
Ad ogni domanda sulle zecche c’è una risposta precisa, che può aiutarvi nell’affrontare questo subdolo nemico. Per l’esattezza, una zecca è un parassita ematofago (ovvero che si nutre di sangue) appartenente al phylum degli artropodi (cioè con zampe articolate), più attivo tra primavera e autunno e più frequente in zone con molti animali selvatici. Le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus). Bene, ora che abbiamo descritto in modo un po’ più scientifico questa stronza, vediamo tutto quello che c’è da sapere quando si va a fare un bel trekking.
Prima ancora di spiegarvi come togliere le zecche, penso sia utile spiegarvi i rischi correlati ad una puntura di zecca, come evitare le zecche quando si cammina e, nel caso ne incontraste una, come riconoscerla. Con le giuste conoscenze, non c’è motivo per aver paura e rinunciare ai vostri trekking preferiti.
Gli effetti della puntura di zecca
Non mi va di raccontarvi bugie: diversamente da quanto si possa credere, una puntura di zecca può provocare nell’uomo gravi malattie a volte anche mortali e difficili da diagnosticare. Il pericolo maggiore è rappresentato dai microorganismi (protozoi, virus, batteri) contenuti nel sangue che le zecche succhiano dalle vittime e responsabili di diverse malattie infettive. Le più comuni sono:
- La malattia di Lyme
È causata dalla borrelia, un batterio trasmesso dalla zecca che vive generalmente su roditori, volpi, merli e lepri. La fase iniziale di questa malattia è solitamente caratterizzata da un’eruzione cutanea non pruriginosa di colore rosso, simile a una macchia circolare che si espande dalla zona della puntura della zecca. Nel giro di qualche settimana, si sviluppano dolori muscolari e articolari, spossatezza, brividi, febbre, mal di testa e ingrossamento dei linfonodi. Possono subentrare complicanze neurologiche e, se non si ricorre alla terapia idonea (generalmente antibiotici), la malattia di Lyme può portare anche alla morte per coinvolgimento di tutti gli organi. - La meningoencefalite da zecche
È una malattia virale acuta, confondibile con una banale influenza, perché provoca leggera febbre, mal di testa, dolori muscolari a 7-14 giorni dal morso. Se trascurata però, può determinare il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (encefalite e paralisi), talvolta con esito letale. Spesso, la malattia rende necessario il ricovero ospedaliero. Nelle zone a rischio è disponibile un vaccino. - La febbre bottonosa
È causata dalla Rickettsia conori, trasmessa all’uomo dalla puntura della zecca del cane. La febbre bottonosa del Mediterraneo è caratterizzata da febbre, che dura da pochi giorni a due settimane ed un esantema (rossore) su tutto il corpo. Nel punto di inoculo della zecca, può comparire una piccola ulcera con una zona centrale nera e un alone rosso (escara).
Come riconoscere ed evitare le zecche durante una camminata
Come evitare le zecche mentre si cammina? Cominciate portando con voi un repellente per zecche da applicare prima di iniziare a camminare. Usate poi un abbigliamento appropriato che copra il più possibile le zone del corpo preferite dalle zecche (gambe, inguine, ombelico, ascelle, collo e testa). Un piccolo trucco è quello di indossare abiti di colore chiaro: sono meno attrattivi per le zecche e favoriscono la loro individuazione. E ancora: infilate le estremità dei pantaloni lunghi dentro i calzini, evitate di attraversare vegetazione folta a gambe nude e di sdraiarvi nell’erba. Non lasciate lo zaino o indumenti a terra nell’erba o vicino a cespugli e foglie secche.
Come riconoscere una zecca? Le zecche hanno un corpo ovale di colore scuro e un capo non distinguibile dal corpo, munito di un apparato buccale (rostro) capace di bucare la cute e succhiare il sangue. Le dimensioni dell’animale vanno da pochi millimetri a un centimetro. In generale, se vedete un insetto saltare o volare, saprete di non essere in presenza di una zecca: essa non vola nè salta, ma si appoggia sull’estremità delle piante e dell’erba aspettando il passaggio di un animale o dell’uomo.
Una volta arrivati a casa dopo la camminata, fate subito una doccia e controllate per bene le parti del corpo sensibili alle punture di zecca. Dovreste riconoscere abbastanza facilmente una puntura di zecca: lei la troverete ancora lì, più gonfia perchè intenta a cibarsi del vostro sangue. La zona interessata dalla puntura sarà gonfia e arrossata con una zona centrale infossata, al centro della quale si forma una crosta dove è facile individuare una zona scura che corrisponde alla parte della zecca. Il morso non è doloroso né pruriginoso, perchè durante la puntura la zecca rilascia una sostanza anestetizzante. Cioè, capite la bastardaggine di queste bestie di satana?
Zecche: come toglierle? Ecco il metodo migliore
Ora sapete quasi tutto sulle zecche: ma come toglierle una volta individuate sul vostro corpo? Innanzitutto, se possibile lasciamo che sia una persona esperta a farlo, come il personale sanitario. Se invece dobbiamo fare per forza da soli, ecco come fare. Non usate rimedi inutili come soffocare la zecca nell’olio, nell’alcol o peggio ancora bruciarla. Con una pinzetta (ne esistono di apposite in farmacia), afferrate la zecca nel punto più vicino alla cute per evitare la rottura dell’apparato boccale. Non afferrare la zecca per il corpo, per evitare il rigurgito o di spezzare il parassita.
Una volta afferrata la zecca, rimuovetela tirando dolcemente e cercando di imprimere alla pinzetta un movimento rotatorio antiorario. I movimenti devono essere delicati ma allo stesso tempo decisi. Tirando troppo violentemente, il rischio è quello di spezzare il corpo dell’animale e lasciarne il rostro ancora nella pelle. In questo caso, rimuovetelo con un ago sterile. Una volta rimossa la zecca, disinfettate la zona e usate una crema antistaminica.
Tenete quindi controllata la zona del morso per 30-40 giorni. Mentre la formazione di una crosticina rossa pruriginosa è il decorso normale della puntura, se si dovesse presentare un alone “a bersaglio”, detto eritema migrante, esso è caratteristico della Malattia di Lyme e di altre possibili patologie. È consigliabile comunque riferire la cosa al proprio medico, soprattutto in caso di successivi arrossamenti, febbri o malessere.